Potrà sembrare scontato ma bisogna fare attenzione alle parole che usiamo quando parliamo o scriviamo. Il brand journalism è un ottimo strumento per metterci in contatto con gli altri ma bisogna fare attenzione a linguaggio, lessico, ortografia e punteggiatura, insieme ai contenuti.
Parlare e scrivere bene significa mostrare attenzione al lettore. Le parole, si sa, costruiscono mondi (che siano reali o di fantasia) e ci consentono di comunicare con gli altri. Ecco perchè sono così importanti quando decidiamo di produrre un contenuto sui canali della nostra media company.
Parlare o scrivere “giovane” non vuol dire farlo male. Un post senza punteggiatura o con errori ortografici non ti farà apparire alla moda ma dilettante, se non proprio ignorante. Darà un’immagine, comunque vada, decisamente lontana da quella ambita, per attrarre utenti/clienti/elettori.
Con il brand journalism al centro c’è il pubblico e il patto di fiducia con esso. Non si vende nulla, almeno non direttamente, e questo vuol dire puntare ad essere un riferimento per una comunità, piccola o grande che sia, su un determinato tema. Come si può essere credibili, o addirittura un riferimento, se si parla o scrive male?
Un altro aspetto al quale stare attenti, soprattutto in ambiti legali o medici, è l’uso di un linguaggio troppo tecnico. In particolare, mi riferisco alle abbreviazioni o ai rimandi a leggi e sentenze. Parole poco comprensibili faranno scappare i tuoi utenti.
Ricorda: non si scrive per i colleghi ma per i clienti.
Per concludere, come saprai da utente la nostra attenzione è davvero limitata nel tempo e nella profondità. Di conseguenza, avrai probabilmente una sola occasione per fare centro e non è il caso di perderla per una distrazione o per la superficialità nella scelta delle parole. E con esse, infatti, che avviciniamo o allontaniamo gli altri, non dimenticarlo.