Le parole offrono infinite possibilità di espressione ma vanno scelte con cura e attenzione, distinguendo media di comunicazione e utenza finale. Non tutte le parole vanno bene, scegli un linguaggio semplice e comprensibile, no a burocratese o copia e incolla di convocazioni per i membri di un’organizzazione o comunicati per la stampa.
Ogni media, ogni piattaforma (online e offline), ogni singola occasione di comunicazione ha le sue regole per esprimersi al meglio. La scelta della parole, quindi, risulta decisiva per risultare efficaci. In particolare, quando scrivi un post sui social ricorda alcune poche regole.
Semplicità del linguaggio
A meno di casi eccezionali, la scelta migliore per una comunicazione efficace sui social è un linguaggio semplice. Frasi brevi e periodi brevi, ben distinti in modo da non affaticare la lettura. Ancora, la scelta dei termini dovrebbe aver sempre presente le esigenze di chi legge.
Così, ad esempio in caso di organizzazioni, imprese o studi professionali che si rivolgono a un pubblico di potenziali acquirenti è preferibile non utilizzare termini lontani dall’uso comune. No al legalese o burocratese. Riportare con un copia e incolla, ad esempio, una relazione tecnica frutto dell’interlocuzione fra tecnici potrebbe non essere compresa dal lettore.
Attenzione all’ortografia e alla punteggiatura
Il fatto che si stia scrivendo sui social non esime dal rispetto delle regole della lingua italiana. Così, bisogna fare attenzione alla correttezza delle parole scritte, così come all’uso di punti e virgole. Scrivere un post su un social non ci fa entrare in una zona franca dell’uso della lingua italiana. E no, non fa giovane scrivere come viene, fa solo ciuccio.
Un errore abbastanza comune, ad esempio, è mettere in maiuscolo tutti i titoli. I sostantivi comuni, per quanto possano rappresentare qualcuno di importante, vanno in minuscolo. Per citarne alcuni: avvocato; ingegnere; senatore; presidente.
Cura dei significati delle parole
Allo stesso tempo, nella scelta delle parole per la scrittura di un post efficace, devi fare attenzione al significato delle parole. Evita quelle ambigue magari. Quei termini che in un ambito hanno un significato ma ne assumono un altro in altri contesti.
Ad esempio, la parola “presso” indica un luogo preciso solo nell’uso in comunicazioni formali e burocratiche ma nell’accezione comune significa “vicino”. Di conseguenza, non si possono convocare incontri e iniziative utilizzando “presso” per indicare un luogo preciso.
“Nella splendida cornice” è un po’ come “Leader del settore”, difficile che qualcuno ancora ci creda. Da evitare.
No alle abbreviazioni e parole interamente in maiuscolo
Non utilizzare le abbreviazioni, un po’ per le stesse motivazioni di cui sopra, per rendere la lettura più fluida o perchè semplicemente non ha senso sottolineare un’evidenza nota a tutti. Ad esempio, se scrivo dalla pagina di uno studio legale non ha senso richiamare il titolo di avvocato ogni volta che si cita uno dei soci perché si tratta di un’informazione già nota.
Altro problema con le abbreviazioni consiste nell’eventualità, molto probabile, che chi legge non ne conosca il significato e per questo motivo interrompa la lettura. Ad esempio, i riferimenti legislativi vanno bene ma vanno anche spiegati.
Scrivere parole interamente in maiuscolo è un errore perché sul web scrivere ad esempio “MAESTRO” o “PRESIDENTE” significa urlare.
Cattura l’attenzione e mantieni la promessa
Scegliere le parole giuste per un post non è un’operazione semplice. Tuttavia, sono le parole che catturano l’attenzione di chi, scorrendo la sua bacheca, decide di fermarsi proprio per leggere il tuo testo. Sai bene che oggi l’attenzione vale più del denaro perchè mentre quest’ultimo si può sempre recuperare, lo scorrere del tempo non può invertire la rotta.
Allora, vista la fatica che hai fatto per catturare l’attenzione di qualcuno non sprecare l’occasione di comunicare in maniera corretta e quindi efficace. Mantieni la promessa che hai fatto: sarà un contenuto interessante e ben scritto.