Da un sopralluogo che ho appena finito per un’iniziativa molto importante che si terrà al Circolo della Vela di Bari, prendo spunto per approfondire un luogo comune e due criticità nell’ambito delle dirette streaming, all’interno di un’attività di brand journalism. In particolare, mi riferisco all’idea che trasmettere in diretta un evento equivalga a perdere partecipanti, il che potrà essere vero se l’iniziativa verrà pensata solo in modalità offline. Per quel che riguarda le criticità, poi, ti segnalo le soluzioni che adotto io per connessione internet e per acquisire l’audio degli eventi.
Diciamo la verità, la maggior parte delle sale e dei luoghi dai quali si trasmettono le iniziative non sono stati pensati e realizzati in funzione di uno sviluppo digitale. Circoli, sale convegni e persino aule universitarie o istituzionali sono state costruite per altre funzioni, altrettanto importanti, ma senza finalità, per così dire digitali. Questo fa sorgere una serie di problemi quando, nell’ambito dell’attività di brand journalism, occorre trasmettere in diretta streaming un evento.
Parto dal luogo comune che la diretta streaming svuoti la sala dell’evento.
Non c’è dubbio che se ci limitiamo a pensare l’iniziativa solo in modalità offline, questa sia una verità. Dopo due anni di pandemia abbiamo imparato a seguire eventi e convegni dal pc o dallo smartphone o, ancora meglio, da una smart tv. Quindi la comodità, un po’ come la pay per view ha svuotato gli stadi di calcio, porta qualcuno a rinunciare a fare dei chilometri o a rimandare impegni per seguire un evento in presenza. Tuttavia, va fatta un’altra considerazione. A fronte di qualcuno che rinuncia, molti seguono in diretta o in un secondo momento l’iniziativa, grazie a un collegamento online da casa o dallo studio. Ancora, va tenuto presente che tutte le piattaforme, a cominciare da Facebook e Youtube, registrano le dirette e le ripubblicano pochi secondi dopo il termine dell’iniziativa. Questo vuol dire che la data e l’orario del tuo convegno non saranno più un problema per chi vorrà seguirlo, anche se è occupato in quel momento. Potrà rivedere il tuo seminario anche il sabato sera o la domenica all’alba, se gli sarà più comodo. Terzo vantaggio, l’evento rimarrà online per sempre, questo vuol dire che anche a distanza di tempo potrai riutilizzarlo, magari per scrivere degli articoli o semplicemente per inviarlo ai tuoi contatti, come invito per un evento successivo.
Le criticità della connessione internet e dell’acquisizione dell’audio in una diretta streaming.
Il primo problema per una diretta streaming nell’ambito dell’attività di brand journalism è la connessione internet. Tanto per cominciare, meglio una connessione via cavo che wi-fi. Anche questo rientra, purtroppo, nella casistica della poca conoscenza che c’è intorno allo strumento. Si crede, erroneamente, che il wi-fi basti perché è attraverso questo che ci colleghiamo col telefonino. Al contrario, se vuoi connettere un pc e due o tre telecamere non basta. Personalmente ho un router portatile che porto ovunque ma se c’è la possibilità di utilizzare una connessione (via cavo ethernet) in loco la preferisco. Altra criticità è rappresentata dall’acquisizione dell’audio. Certo, anche con un microfono ambientale si sente, ma come si sente? Ovattato e lontano, una resa che lascia a desiderare ma, anche in questo caso, le sale spesso non sono attrezzate. Io la risolvo con il microfono wireless della mia telecamera principale che può prendere l’audio in modalità ambientale ma anche mono e bidirezionale. La soluzione migliore, tuttavia, è quella di collegare il mixer del sito dove si tiene l’evento con un semplice cavo jack-jack. Con una piccola scheda audio-video, poi, mando l’audio all’interno del pc e quindi nel software web di StreamYard, che poi utilizzo per andare online fino a otto piattaforme contemporaneamente.