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Media company per un ente pubblico

Le norme, ma anche la consapevolezza degli utenti, richiedono sempre maggiore trasparenza e immediatezza alla comunicazione istituzionale, si tratti di un piccolo Comune o del Presidente del Consiglio. In quest’ottica si inserisce l’opportunità di creare una vera e propria media company per un ente pubblico, con risorse economiche contenute ma con i benefici di fornire informazioni utili ai cittadini e un ulteriore canale di promozione per un territorio.

Nell’economia dei flussi, come quella che viviamo, qualsiasi forma di organizzazione deve intercettarne quanti più possibili, da quelli dei finanziamenti pubblici a quelli dei turisti. Quindi la sfida quotidiana alla contesa dell’attenzione dell’utenza, sempre più merce rara in un ambito, si accende in un ambito come quello dei social, sempre più frequentato, per non dire intasato.

Una media company, che parta dal sito con un blog e arrivi ai social media, può garantire una comunicazione più efficace ed immediata per qualsiasi ente pubblico.

L’evoluzione normativa degli enti pubblici in Italia impone sempre maggiore trasparenza nella comunicazione rivolta ai cittadini. Ancora, i canali online hanno azzerato le distanze ma aumentato le aspettative degli utenti. Così, un ente pubblico deve preoccuparsi di predisporre un sistema di canali di comunicazione per raggiungere sempre più utenti, nei diversi spazi sul web e con diversi linguaggi e formati.

Quindi, testi, foto e video diventano alleati fondamentali per raccontare l’ultimo provvedimento del Comune, o il cambio del senso di marcia di una strada, o per avvisare di interruzioni per via di lavori straordinari a qualche impianto comunale. I formati possono variare anche a seconda del canale web utilizzato per diffonderli.

Come organizzare una media company di un ente pubblico? Si parte con un blog sul sito web istituzionale per approfondire tutte le notizie e le informazioni rivolte all’utenza. Poi social media per arrivare ai diversi segmenti della popolazione.

Un sito web oggi è piuttosto comune per gli enti pubblici ma spesso pecca di qualità e quantità di informazioni. L’utilizzo delle tecniche del brand journalism può aiutare ad utilizzare un linguaggio già conosciuto dagli utenti, come appunto lettori di un giornale. Al contrario, l’uso di un lessico burocratese, con un continuo rimando a sigle e numeri, potrebbe confondere il cittadino. Un testo con una bella immagine potrebbe spiegare più facilmente questo o quel provvedimento.

Pagina Facebook

E’ il social network più frequentato al mondo, anche in Italia, e per quanto spesso si annunci la sua fine, in realtà è ancora lì e gode di salute migliore di tutti gli altri. E’ la piattaforma che non solo raggiunge più persone ma è anche quella con maggiore efficacia del messaggio. Comprende, infatti, tutte le modalità di formati e i link sono ormai fruibili anche ai non iscritti alla piattaforma.

Canale Youtube

Una piattaforma sempre più completa, probabilmente la più completa in assoluto, perché al fianco dei soliti video ha introdotto di recente anche altre opportunità. In particolare, ora anche su Youtube è possibile postare con foto e testi e, proprio da qualche giorno, è stata aggiunta l’opzione per pubblicare podcast.

Canale Telegram

La piattaforma di messaggistica nata in concorrenza con Whatsapp, consente oggi di creare “Canali pubblici”, dedicati a un’utenza ben definita. Ci si iscrive e si possono silenziare le notifiche, così da non essere disturbati. In più, la versione canale non prevede risposte ai contenuti postati, così da non risultare molesta per i partecipanti, terrorizzati dall’idea di “subire” una nuova chat.

Sono consapevole che di canali, account o pagine ce ne sarebbero molti di più per raggiungere tutte le fasce di età, genere e livello di istruzione ma, per il momento, mi sono fermato ad una struttura di media company basica ma allo stesso tempo semplice da realizzare e gestire, in realtà pubbliche spesso a corto di personale di mezzi.

Contattami se vuoi realizzare la tua media company

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