Come sempre nella storia del genere umano, mentre c’è chi prova a fermare il vento con le mani c’è chi si spinge oltre e prova a scoprire prima degli altri nuove strade. Non fa eccezione l’avvocatura, soprattutto nell’ambito della digitalizzazione dello studio legale. Così, a Firenze arriva il primo caso di una compagine che apre il proprio studio anche nel Metaverso, dopo aver acquistato un esagono virtuale.
L’innovazione nei processi di lavoro e nella comunicazione è un sostegno concreto, anche se apparentemente virtuale, che può solo migliorare le performance di tutti, anche se all’inizio può anche spaventare. Sto parlando di miglioramenti anche già nelle digital pr, quel sistema di relazioni che ti consentiranno di avere sempre utenti interessati, pur con un naturale turn over.
C’è un pezzo di avvocatura, però, che guarda ancora con sospetto i processi innovativi applicati agli studi legali. In un comparto nel quale ci sono ancora tanti studi che non hanno ancora nemmeno un sito web, ci sono altri casi, per fortuna, che vanno oltre i soliti limiti. E’ il caso dello studio dell’avvocato Iacopo Innocenti di Firenze che ha annunciato di aver acquistato un esagono nel Metaverso per portare la sua attività anche nel regno dell’immateriale. Nella realtà virtuale il mondo è suddiviso in esagoni perfettamente uguali e lo studio può comprare il suo “edificio virtuale”, anche allo stesso indirizzo di quello reale (come ha fatto Innocenti che ha scelto via Alfieri a Firenze). Alcuni aspetti, caratteristiche di una realtà parallela e tutta in divenire, come l’opportunità di aggiungere una bellissima vista su Firenze: una vetrata con affaccio su Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio. Iacopo Innocenti è anche fra gli ideatori del primo incubatore nel Metaverso: Open Seed. “Per adesso nel mio studio legale virtuale – ha detto a Firenze Today – ci siamo io e le cinque persone dello studio che lavorano con me: abbiamo tutti un avatar. Chiunque può entrarci scaricando la piattaforma Ovr (quella che permette di entrare nel Metaverso). Per adesso è solo un’esperienza di prova, come quella dell’incubatore: tutti esperimenti. Ma ci sono tante possibilità di sviluppo, che potrebbero ad esempio essere utilizzate dal mondo della moda, per mettere in mostra le proprie cose, o anche dai comuni per mostrare i propri progetti“.
Il mio consiglio è di non avere ancora remore per migliorare le performance del lavoro delle avvocate e degli avvocati. Forse puntare a uno studio legale virtuale è un po’ troppo per ora ma, nell’ottica di una media company, si può procedere subito a implementare tutti quegli aspetti che ti consentano di essere ingaggiato, al di là dei limiti territoriali. Perché l’opportunità maggiore che deriva dal web, è quella di azzerare le distanze e sganciare il tuo lavoro dalla tua presenza. Un buon lavoro sul tuo personal branding potrebbe consentirti di ricevere richieste di consulenze da qualsiasi luogo. Non male.