Piccola o grande che sia, non è importante. Quello che conta oggi è creare una community intorno a un interesse, a una nicchia, che consenta di stabilire relazioni autentiche e durature con gli altri. La tecnica più indicata per stabilire questo rapporto è il brand journalism, frontiera evolutiva del marketing, digitale e no.
Questo approccio, noto anche come giornalismo di impresa, si fonda sull’idea di offrire prima di tutto contenuti di valore: informazioni, guide, notizie e insight che possano essere utili alla community di riferimento. Contenuti forniti in modalità care al giornalismo, con testi, foto e video non a carattere promozionale.
La creazione di una comunità intorno a un interesse comune è al centro di questa strategia, con l’aiuto del brand journalism.
La comunità non è solo un insieme di consumatori; è un gruppo di persone unite da valori, interessi e passioni comuni che la marca può nutrire fornendo contenuti pertinenti e di qualità. Questo approccio permette alle aziende di stabilire un rapporto basato sulla fiducia e sul valore prima ancora di proporre un acquisto.
In questo contesto, i social media giocano un ruolo chiave, fungendo da ponte tra le imprese e il loro pubblico.
Facebook, con i suoi gruppi e le sue pagine aziendali, offre un ambiente ideale per costruire e gestire comunità, permettendo di pubblicare contenuti vari, da articoli a video, e di stimolare la partecipazione degli utenti attraverso commenti e discussioni.
Instagram, grazie al suo focus visivo, è lo strumento perfetto per raccontare storie di marca attraverso immagini e video, creando engagement e promuovendo una connessione emotiva.
YouTube, il colosso dei contenuti video, è una piattaforma insostituibile per ospitare guide, tutorial e approfondimenti, offrendo al contempo una grande visibilità grazie al suo vasto pubblico.
Infine, TikTok, con il suo formato unico basato su video brevi e tendenze virali, rappresenta un’opportunità per le aziende di raggiungere un pubblico giovane e dinamico, spesso difficile da coinvolgere attraverso canali più tradizionali.
Utilizzando questi strumenti, le aziende possono adottare una strategia di brand journalism efficace, che permetta di raggiungere diversi pubblici: da quelli più giovani e inclini ai contenuti rapidi e virali di TikTok, a quelli che cercano approfondimenti e guide su YouTube, fino agli utenti in cerca di una connessione più personale su Facebook e Instagram. L’importante è che i contenuti offerti siano sempre autentici, pertinenti e di valore per la community.
In conclusione, il brand journalism, sfruttando le potenzialità dei social media, consente alle imprese di trasformarsi in veri e propri editori, con una vera media company, capaci non solo di informare e intrattenere, ma anche di costruire comunità solide e coinvolte. Questo approccio, che mette il pubblico al centro, si dimostra vincente non solo per costruire un rapporto basato sulla fiducia e sull’engagement, ma anche per creare le basi per una vendita consapevole e sostenibile, dove la decisione di acquisto nasce da un legame autentico e valorizzato nel tempo.