Un passaggio che si annuncia epocale, non tanto per i costi quanto per la portata culturale. Meta, proprietaria dei social media Facebook e Instagram, ha iniziato a sperimentare la verifica dell’account in modalità a pagamento. Quel marchietto blu che era appannaggio esclusivo di figure popolari o giornali, ora sarà a disposizione di chiunque, compreso te. Potrai verificare il tuo account e ricevere una serie di servizi in più, a cominciare dalla maggiore visibilità. La prospettiva è la fine dei social come network tra persone e l’inizio di una netta distinzione dell’utenza tra produttori e fruitori di contenuti.
I social media sono piattaforme sempre più complesse. L’ultima notizia in tal senso è l’introduzione della verifica di un account su Facebook e Instagram a pagamento. Quella spunta blu che siamo abituati a vedere sulle pagine di personaggi famosi e giornali, solo per citare due esempi, sarà nella disponibilità di tutti. A pagamento, ovviamente.
Il servizio di verifica dell’account su Facebook e Instagram è partito da Australia e Nuova Zelanda, al prezzo di 11 dollari per versione pc e 14 per utilizzo da smartphone e altri dispositivi.
Una novità che promette di rivoluzionare, ancora una volta, il mondo delle piattaforme digitali. Sempre meno reti sociali, come erano all’inizio, stanno diventando sempre più una sorta di televisione del terzo millennio. Gli utenti, infatti, sono sempre più restii a condividere contenuti privati perché non hanno più grande fiducia nella tutela della loro privacy. Difficile dar loro torto dopo gli scandali planetari sul tema.
Quindi i social media stanno diventando sempre più uno spazio immateriale, che è cosa ben diversa da virtuale, dove gli account si dividono sostanzialmente in due tipologie, quella dei produttori e quella dei fruitori di contenuti. Sulle modalità dei contenuti, come sempre, rimane solo l’imbarazzo della scelta. Puoi scattare foto, scrivere testi o registrare video, quello che è ormai un processo irreversibile, però, è che sempre meno utenti decidono di farlo. Un passaggio non secondario se si pensa che solo l’1% dell’utenza produce contenuti mentre il restante 99% li legge, ascolta o guarda.
Questo significa anche che le piattaforme stanno diventando sempre più un ambito dove la competenza non è un dettaglio (altro che il figlio come social media manager). Penso, con orrore, a quegli enti che usano i canali social per rilanciare quel trafiletto sul giornale che hanno avuto in due o tre occasioni in tutto l’anno. Vanità digitale. L’introduzione del pagamento per avere la spunta blu e quindi la verifica dell’account su Facebook e Instagram significa anche professionalizzare le parti di redazione, produzione e diffusione di contenuti.
La promessa, ancora tutta da mantenere da parte di Facebook e Instagram, è garantire più servizi agli abbonati e maggiore visibilità, che sarà poi la vera discriminante per iscriversi. 11 o 14 dollari al mese non sono nulla se rapportati agli investimenti in sponsorizzate che si possono effettuare per aumentare la portata di un post.
I vantaggi per il tuo lavoro potrebbero essere sconfinati con la possibilità di essere certificato da Meta, grazie all’invio di un documento di identità, perché la tua media company potrà avvalersi di uno strumento in più che ne certifichi l’autenticità. Come sa chi segue il mio blog, oggi tutti abbiamo l’opportunità e la responsabilità, allo stesso tempo, di stabilire una linea editoriale e produrre contenuti secondo quell’indirizzo che si sarà stabilito, verso il pubblico che avremo definito.
Se vuoi una mano a costruire la tua media company, contattami.