La maggior parte delle persone che ripongono la loro fiducia nelle mie competenze e nella mia professionalità lavora in proprio, spesso da sola o da solo. Freelance, libero professionista o company of one, ci sono tre cose che vanno fatte per realizzare una media company che sia efficace per il proprio personal branding.
Parliamo di uno schema di base, che ovviamente si può ampliare secondo le proprie disponibilità di tempo e di risorse economiche. La prima questione da dirimere, infatti, è chi si occuperà non solo di realizzare una media company, ma anche, anzi soprattutto, avrà la costanza e la perseveranza per portarla avanti con contenuti ad una cadenza definita.
Costruire una media company per un libero professionista, infatti, non vuol dire solo disegnare un funnel, che vada dalla conoscenza da parte di utenti interessati fino all’acquisto di servizi. Non è solo una questione di landing page che, come per miracolo, dovrebbero portare clienti allo studio.
La comunicazione di un freelance deve avere almeno tre cose: un sito con blog; una pagina sui social media e un servizio di newsletter.
Il blog del libero professionista
Lo considero il punto di partenza, il terreno di proprietà online sul quale costruire il proprio ufficio. Un’opportunità attiva 24 ore su 24 grazie ai contenuti che metterai dentro. Testi, foto e video per raccontare chi sei e cosa puoi fare per gli altri. Quale problema risolvi e con quali soluzioni, senza dimenticare il perché, sempre più un drive di scelta per l’utenza.
Per quanto sia utile, oltre che il più diffuso Cms al mondo, ti consiglio di caricare WordPress sul tuo sito. Tuttavia, il dominio deve essere di proprietà. Innanzitutto, questo ti metterà al riparo da qualsiasi cambiamento in futuro, rispetto alle decisioni delle piattaforme, specie quelle social (che possono chiudere il tuo account quando vogliono). La scelta di un dominio come gennarodelcore.it rivela agli utenti che il tuo è un progetto strutturato e completo e non campato in aria o, peggio ancora, votato così al risparmio da utilizzare piattaforme gratuite. Analogo ragionamento si può fare per l’indirizzo mail. Fragolina86 @gmail, @libero, @virgilio e tutti gli altri non sono indirizzi che raccontano un progetto serio ma una forma di superficialità o di mancanza di investimenti, pur minimi.
Account social per freelance
C’è ancora chi pensa che per una strategia di comunicazione efficace bisogna “stare” sui social, tutti. Non è così. Se lavori da solo probabilmente non avrai tempo di seguire tre, quattro o cinque piattaforme social. Immaginati a rincorrere commenti su più piattaforme o a realizzare contenuti in formati diversi, per venire incontro alle esigenze dell’utenza dei diversi social. Per Instagram dovrai fare foto, per Facebook testi e per Youtube video. Già detta così è un inferno.
Scegli una piattaforma social per cominciare. Non quella che ti piace ma quella che preferiscono i tuoi clienti, già acquisiti o potenziali. Dedica il tuo tempo e le tue risorse, anche per quel che concerne le sponsorizzate, su un solo campo da coltivare. Un solo luogo immateriale dove favorire la nascita e la crescita della tua piccola o grande community.
Una newsletter dello studio
Terzo elemento per avere una comunicazione di base ma efficace è un servizio di newsletter. Ci sono diverse realtà che offrono questo servizio anche gratuitamente, fino a una certa soglia del numero di indirizzi mail. La newsletter non è la trasposizione online di un volantino, non è una vendita a freddo. E’ il canale principale per avere un rapporto diretto con gli utenti.
Uno spazio per raccontare e raccontarsi, mostrare con maggiore impatto un lavoro, il tuo, e i benefici che può apportare. Chi si iscrive a una newsletter lo fa solo se è davvero interessato a quello hai da dire e non va deluso. Una newsletter del freelance ha senso solo quando ha qualcosa di interessante da dire quindi sconsiglio di inviare comunicazioni a carattere commerciale.
