Come promuovere il lavoro di uno studio legale? Con quali strumenti? Si tratta solo di pubblicità? Dalla mia esperienza sul campo posso darti qualche consiglio su come promuovere l’attività di avvocate e avvocati, attraverso le opportunità che offre il web.
Non si tratta di “fare pubblicità” perché le prestazioni professionali, a differenza dell’acquisto dei prodotti, si basano principalmente sulla fiducia. Seguo da anni la comunicazione di studi legali e di qualche ente rappresentante della categoria e, di conseguenza, ho già visto e fatto tutte le azioni, e soprattutto gli errori, che normalmente servono per promuovere uno studio legale. Chi segue il mio blog sa che ho un’idea della promozione legata all’idea di media company, ovvero alla possibilità che un’organizzazione si doti di tutti gli strumenti che, fino a qualche anno fa, erano nella disponibilità esclusiva dei media di professione. Allora, ti consiglio di partire subito da un sto che sia attivo e non una semplice vetrina.
Cosa rende attivo un sito web? La presenza di un blog.
Lo so, soprattutto negli studi piccoli si comincia subito a pensare “Chi ha il tempo di scrivere?”, quindi il progetto rischia di naufragare ancor prima di salpare. Non è così, perché il calendario editoriale può essere dato dagli spunti quotidiani del lavoro dello studio legale. Tutti gli avvocati hanno una quotidianità fatta di storie e che, necessariamente, devono studiare e approfondire per svolgere il proprio lavoro. Quindi, ogni storia può diventare un caso da raccontare, pur con tutte le attenzioni alle norme, come la privacy dei protagonisti, e alla deontologia.
Dove promuovere i contenuti del sito dello studio legale? Sui social media.
I contenuti sono sempre più importanti, puoi verificarlo tu stesso ragionando da utente. Quando scorri la bacheca dei tuoi account social personali e vedi pubblicità in serie sei portato naturalmente ad andare avanti, a scorrere verso il prossimo post. Anche gli altri esseri umani ragionano così, ci fermiamo tutti solo per qualcosa che sia davvero interessante per noi. Voglio anche rassicurati che non dovrai aprire indistintamente pagine social su tutte le piattaforma (leggi qui l’articolo sui canali social necessari per la tua media company). Individua le piattaforme che ti consentono di avvicinare gli utenti che abbiano davvero interesse per quello che hai da dire.
Quali social media preferire per mostrare il lavoro dello studio legale? Almeno questi tre: Linkedin, Facebook e Youtube.
Partiamo da Linkedin, il social preferito in tema di lavoro. E’ frequentato da un’utenza che è naturalmente portata a interagire per implementare e sviluppare, o anche solo cercare, lavoro e relazioni professionali. Di conseguenza, pur con i distinguo perché le avvocate e gli avvocati non svolgono tutti lo stesso lavoro e negli stessi ambiti, Linkedin diventa quello più importante per promuoverti. Ad esempio, penso ai giuristi d’impresa che potranno facilmente trovare potenziali utenti interessati, e magari futuri clienti. Si, perché l’obiettivo non è la vendita diretta e immediata. Ancora una volta ragiona da utente: cosa pensi di chi un attimo dopo averti chiesto l’amicizia ti manda un messaggio privato standard per “vendere” i suoi servizi? Se sei un professionista fai consulenza, risolvi i problemi, non stai lì a vendere senza criterio e senza avere la minima conoscenza del tuo interlocutore.
Non possono mancare una pagina Facebook ma, aggiungerei, anche un gruppo tematico. Ad esempio, se il tuo studio si occupa di amministrazione di sostegno, non può mancare uno spazio, anche privato, dove discutere di norme e prassi. Un luogo che, seppur immateriale, possa diventare riferimento per chi è in cerca di risposte alle domande in materia. Ad esempio, chi paga cosa e chi è responsabile di chi. E’ molto interessante perché se utilizzato al meglio può darti quell’autorevolezza che porta, inevitabilmente, a nuove collaborazioni ed ingaggi, anche non solo in senso professionale collegato solo all’attività legale. Magari potresti tenere conferenze o corsi, o scrivere un libro.
Infine, ma non meno importante consiglio un canale Youtube. Certo, quest’ultimo strumento impone un passaggio in più, la voglia di uno o più avvocate e avvocati dello studio legale di apparire in video. Con tutte le resistenze e i timori che ognuno di noi ha quando si tratta di parlare davanti a una telecamera. Per fortuna, anche in questo caso ci sono più opzioni. Si potrebbe anche pensare di individuare un’avvocata o un avvocato che parli per tutti oppure un responsabile dei contenuti che si occupi anche di “presentare” le informazioni. Ci sono diversi strumenti oggi che consentono di utilizzare al meglio i video (leggi l’articolo sulle dirette streaming).
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