Lunedì 25 settembre a Bari, alle 10 in Camera di Commercio, presenterò l’iniziativa organizzata da Confesercenti dal titolo “We Talk”. Un seminario incentrato sull’imprenditoria tra donne, giovani e creatività, che mira a raccontare le storie di alcune imprese del territorio ma anche, con la presenza di rappresentanti delle istituzioni, tutte le misure a sostegno di chi abbia voglia di mettersi in proprio.
Le donne e i giovani rappresentano il futuro dell’economia, o almeno così ci raccontano. Sono anni che gli osservatori ci raccontano della necessità dell’allargamento della base di persone che lavorano grazie all’autoimpiego. Per ragioni di economia, certo, ma anche di welfare, considerando le difficoltà sempre maggiori che l’Italia incontrerà per sostenere il suo sistema assistenziale-pensionistico.
Ma non corriamo troppo in avanti nel tempo e limitiamoci a fare una fotografia del momento storico e approfondiamo i modelli di business e le misure a sostegno di donne e giovani per aprire un’attività. Solo negli ultimi tempi, sono state messe in campo azioni di finanziamento delle attività, come “Un negozio non è solo un negozio” del Comune di Bari. Ancora, un ultimo bando appena pubblicato è quello di “Bari artigiana”, dedicato ad attività collocate nel centro storico.
Un’area che sta letteralmente subendo il turismo, come ci confermano anche gli agenti immobiliari, nel senso che sta perdendo sempre più unità abitative in favore di una scelta di molti proprietari: provare a farsi strada nel settore della ricezione.
In questo quadro, non va dimenticato l’impatto della digitalizzazione che può rappresentare una svolta per un’impresa o la sua fine. Tutto dipende dall’approccio al tema, chi ha voglia di scoprire e utilizzare nuovi strumenti e modalità (come la realizzazione di una media company) e chi si condanna a un inesorabile oblio.
Quale sarà la risposta dell’imprenditoria barese? Saprà cogliere le opportunità e affrontare le nuove sfide nel modo giusto? Io ovviamente mi auguro di si.