Blog, Brand journalism, Comunicazione, Immobiliare, Legale, Media company

La riunione di redazione dello studio professionale

Nell’ottica di una media company, come è scontato che sia, bisogna trovare un momento per confrontarsi e individuare i temi interessanti per il pubblico, da sviluppare e approfondire con la comunicazione dello studio professionale. Quale migliore collocazione se non una riunione di redazione per stabilire temi, tempi e modalità di uscita delle notizie. Qualsiasi genere di studio professionale può darsi una tempistica, settimanale o mensile, per mettere insieme i professionisti e, laddove ci sia, il responsabile editoriale. Sembra difficile? Non lo è, basta organizzarsi, come in tutte le attività di lavoro normalmente svolte dai professionisti.

L’obiezione che viene mossa a questo tipo di organizzazione del lavoro è che non c’è tempo. I professionisti sono impegnati a lavorare e non possono fermarsi neanche un attimo per fare una riunione che stabilisca temi, tempi e modalità di produzione e promozione di contenuti originali. E poi, anche ammesso che lo facciano, chi ha il tempo di scriverli o di registrare un video? Cos’è questo brand journalism?

Per far funzionare la comunicazione di uno studio professionale serve una riunione di redazione

Impossibile? Certo che no. Basta pensare a tutti i momenti di confronto che ogni studio professionale, che sia di carattere legale o ingegneristico o medico o qualsiasi altro, è “costretto” ad avere per aggiornarsi sullo stato delle diverse attività di lavoro. Si può aggiungere un’appendice di brand journalism in testa o in coda. Proprio quello può essere il momento giusto per dedicare attenzione alla comunicazione dello studio. Un’attività tutt’altro che superflua in una società liquida dove il mormorio di fondo, soprattutto sui social, è davvero incessante e spesso rumoroso. Come distinguersi?

La riunione di redazione dello studio professionale deve individuare tre cose: temi, tempi e modi

Innanzitutto, i temi. La riunione dei componenti dello studio professionale deve partire sulla scelta degli argomenti da trattare, nell’ottica del brand journalism. Ovviamente, come sa chi segue il mio blog, si parte dalle necessità del pubblico e non dalle preferenze di chi produce contenuti. Partiamo sempre dai dati, poi, e non dalle sensazioni. Ci sono tanti strumenti gratuiti che consentono di farsi un’idea sui trend del momento per una determinata audience. Uno su tutti è proprio il motore di ricerca più usato al mondo: Google. Puoi andare in home page e cominciare a digitare il tema sul quale lavora lo studio, ad esempio condominio o diritto di famiglia, per cominciare a leggere le prime risposte che ti restituisce il motore di ricerca in base al volume di “research intent” che ha già registrato. Un bel vantaggio.

Tempi di uscita. Personalmente preferisco una cadenza settimanale per le uscite, e di conseguenza, per le riunioni di redazione dello studio professionale, ma c’è anche chi riesce a pianificare un calendario editoriale mensile. Una tempistica settimanale consente di rimanere meglio sul pezzo, anche considerando le notizie che si susseguono. Va bene pianificare ma non dimenticare che esistono anche le breaking news. Nell’ambito legale, ad esempio, questo può voler dire commentare una sentenza appena pronunciata o una riforma in un determinato ambito. Per uno studio medico, allo stesso modo, potrebbe essere interessante commentare una scoperta scientifica o contrastare una fake news.

Modalità di realizzazione dei contenuti. La scelta non è casuale, dal testo scritto, magari accompagnato da foto, alla produzione di video. Si, ma che tipo di video? Da soli? Con un ospite addetto ai lavori? In diretta o registrato? (ecco un articolo sulle videointerviste) Sono domande legittime che hanno risposta, ancora una volta, nelle preferenze della tua audience, oltre a dover conciliare anche le caratteristiche degli interpreti. Gli insights dei social ti restituiscono dati attraverso i quali puoi leggere le preferenze del tuo pubblico. Per la seconda parte, invece, va considerato che c’è chi è più spigliato in video come c’è chi preferisce scrivere. Se l’ingegnere o l’architetto preferiscono raccontare i loro progetti in video o con le foto, che mostrino un lavoro appena terminato o in svolgimento, magari un avvocato preferirà scrivere per dare ordine ai riferimenti normativi necessari a spiegare un determinato commento.

Per concludere, la riunione di redazione dello studio professionale si può fare, in contemporanea alla consueta riunione di lavoro, ogni settimana e della durata di mezz’ora al massimo, per stabilire di cosa parlare e come farlo. Con un “direttore editoriale”, poi, tutto diventa più semplice, dall’individuazione dei temi alla realizzazione dei contenuti, siano essi scritti o in video. Non hai più scuse, alla prossima riunione di studio puoi aggiungere un’appendice dedicata alla comunicazione.

Contattami se hai bisogno di aiuto per realizzare la tua media company

Tagged , , , , , ,

1 thought on “La riunione di redazione dello studio professionale

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.