Siamo tutti media e questo lo abbiamo imparato (si spera). Come organizzare un modello di media company per uno studio legale? Ecco lo schema da seguire per produrre e diffondere online contenuti interessanti per i tuoi utenti. Il punto di partenza è il sito di proprietà, poi social e uno strumento per il contatto diretto con le persone interessate ai temi trattati.
Prendo spunto da una consulenza per uno studio legale associato che mi ha permesso di disegnare una media company per un gruppo di avvocate e avvocati. Un sistema con il quale produrre contenuti da promuovere online attraverso mezzi governabili dai titolari dello studio legale. Un aspetto non da poco nell’era nella quale siamo tutti piccoli o grandi media. La notiziabilità non è più stabilita solo dai media tradizionali, che pur conservano la loro importanza per la tua strategia, ma può essere decisa anche dal titolare o dai dirigenti di un’organizzazione. Una sfida affascinante ma anche carica di responsabilità perché decidere cosa diffondere, come e con quale posizione vuol dire esporsi e il web non dimentica e non perdona, mai.
Per la media company dello studio legale si parte da un sito di proprietà
Partiamo dalla base, un sito web di proprietà. Non un sito qualsiasi, soprattutto statico e immobile nel tempo, ma che consenta di fare brand journalism. I siti che non si aggiornano con contenuti, ovviamente anche possibilmente interessanti per un determinato pubblico, sono destinati al fallimento. Il sito web dello studio legale deve prevedere un blog nel quale sia possibile, per le avvocate e gli avvocati, scriverci o pubblicare video. Un sito di proprietà, infine, mette al riparo da eventuali capricci dei social media che potrebbero anche chiudere o bannarci, senza dare spiegazioni e soprattutto senza possibilità di controbattere. Allora, metti al sicuro la comunicazione del tuo studio legale e acquista dominio e hosting per poter decidere del tuo destino.
La pagina Facebook dello studio legale
Per quanto se ne dica, ciclicamente si parla della fine di Facebook, è sempre la piattaforma più frequentata al mondo. Ancora, se per molti non è più la principale, soprattutto per i più giovani, resta quella più visitata da generazioni più grandi che, di solito, costituiscono la clientela di uno studio legale. Un concetto fondamentale che non mi stancherò mai di ripetere è che le piattaforme digitali sulle quali puntare si scelgono in base alle preferenze dei nostri utenti e non in base alle nostre. Se Facebook è il social media preferito del tuo utente tipo non esitare e apri una pagina, magari anche un gruppo Facebook. Proprio così, i gruppi sono promossi in maniera organica da Facebook e crearne uno sul tema principale del quale si occupa il tuo studio sarebbe una buona idea.
Il canale Youtube dello studio legale
Youtube non è più solo video. Ormai ha introdotto la possibilità di scrivere post, con tanto di foto, e si avvia sempre più a diventare un social completo. Ovviamente, la prima funzione rimane quella di mega archivio video del mondo, dove si trovano informazioni di tutti i tipi e per tutti i gusti. Una volta stabilito il tema principale dello studio legale, avvocate e avvocati possono cimentarsi con i video ma, come anticipato, ora anche con post dedicati.
La pagina Linkedin dello studio legale
Non la consiglio a tutte e tutti perché è la piattaforma preferita dei professionisti e non è detto che la tua clientela sia formata da loro, quindi bisogna valutare. Se invece ti rivolgi a un pubblico con quelle caratteristiche o vuoi entrare in contatto con colleghi anche fuori dalla tua città è la piattaforma più performante.
La newsletter dello studio legale
Ultimo strumento per completare la media company dello studio legale e quello che consente un rapporto diretto con persone interessate ai contenuti prodotti, una newsletter rivolta agli iscritti. Si tratta di coloro che lasciano spontaneamente il proprio indirizzo mail e si aspettano aggiornamenti su sentenze, leggi e cambiamenti nell’area di competenza dello studio legale. Un rapporto fiduciario che non va tradito con comunicazioni fuori target. La cadenza temporale puoi deciderla tu, basta che la rispetti.
Questo è il modello di media company che ti consiglio e che puoi sostenere anche se sei un’avvocata o un avvocato che lavora da solo.
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